XXI Conferenza Nazionale SIU
CONFINI, MOVIMENTI, LUOGHI.
POLITICHE E PROGETTI PER CITTÀ
E TERRITORI IN TRANSIZIONE
CALL FOR PAPERS & FULL PAPERS TEMPLATE

News | CfP Health: The Design, Planning and Politics of How and Where We Live 

FULL PAPERS TEMPLATE 
• Di seguito è scaricabile il template per la redazione dei Full Papers della XXI Conferenza Nazionale SIU. La deadline per l'invio dei Full Papers è: Lunedì 30 aprile 2018.
• Si ricorda di attenersi strettamente al template, pena l'esclusione del contributo dalla pubblicazione degli Atti della Conferenza. Si prega di inviare i materiale al seguente indirizzo e-mail: conferenzasiu2018@gmail.com

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• NOTIFICA ACCETTAZIONE ABSTRACT: Lunedì 12 marzo 2018 |
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Si ricorda inoltre che il 6 giugno si svolgerà  una pre-conferenza, dedicata alla presentazione delle tesi selezionate come finaliste nell’ambito dell’attribuzione del Premio Giovanni Ferraro per tesi di dottorato. 

I TEMI DELLA XXI CONFERENZA SIU
Esistono ancora le città, nel modo in cui sono state tradizionalmente definite? Quale forma assumono i processi di urbanizzazione a scala regionale e globale? Quali progetti, quali strumenti e quali politiche di governo è possibile disegnare per i territori e le società in transizione? Come garantire diritto alla città, coesione sociale, giustizia spaziale e (ri)costruzione dei luoghi, nel processo di trasformazione dei sistemi insediativi?

Gli insediamenti urbani attraversano un periodo turbolento di cambiamento materiale e immateriale, morfologico e sociale, del quale è possibile sottolineare i seguenti aspetti:
• la progressiva erosione dei confini tra urbano e suburbano, tra centro e periferia, tra città e campagna, tra inside e outside;
• la crescente differenziazione (culturale, sociale, funzionale, simbolica) del territorio periurbano ed ex-periferico, e la diffusione di stili di vita urbana a scala territoriale;
• la non linearità del gradiente di densità urbana dal nucleo centrale al territorio esterno e l’emersione di condensazioni di urbanità nei territori marginali e intermedi;
 le dinamiche spesso intrecciate di decentramento e ri-centralizzazione, con la creazione di nuove polarità entro e oltre le aree metropolitane;
 la persistenza, e in molti casi il rafforzamento, delle reti policentriche di città a livello regionale o sub-regionale, spesso legate a particolari contesti fisiografici e a matrici storiche definite;
 la formazione o il consolidamento di corridoi sovraregionali che mettono in collegamento, non solo infrastrutturale, i sistemi urbani, le aree metropolitane, le regioni, travolgendo i confini fisici e istituzionali;
 la crescita di un sistema onnidirezionale e imprevedibile di movimenti e di trasferimenti materiali e immateriali di persone e di cose, e la dialettica tra dotazioni e flussi, insediamenti e corridoi, argini e comunicazioni;
• la diffusione di una rete sempre più ramificata di economie circolari, di lavori e attività condivise, di esperienze di auto-produzione abitativa, di manutenzione sociale del patrimonio e del paesaggio, di processi di auto-organizzazione sociale;
 la ricchezza del processo di costruzione e ricostruzione dei luoghi, attraverso l’impegno diretto degli abitanti, la collaborazione inter-istituzionale e sociale, la pianificazione interattiva e la sperimentazione progettuale.

La XXI Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti del 2018 si interroga sugli esiti spaziali, urbanistici e sociali della transizione in corso e sull’adeguatezza dei sistemi cognitivi, degli strumenti progettuali e degli orizzonti di senso dell’urbanistica e della pianificazione, raccogliendo la discussione intorno a tre parole chiave: confini, movimenti, luoghi.
Sono i confini, le scale, gli ambiti di pianificazione e di governo, le partizioni spaziali e le aperture, le perimetrazioni e le connessioni, a entrare in tensione in questa fase di transizione urbana e territoriale, ridisegnando una nuova geografia, mutevole e incerta, della vita urbana, sociale e istituzionale. È la straordinaria esplosione dei movimenti, delle nuove tecnologie di comunicazione, delle vecchie e nuove mobilità, dei trasferimenti delle persone e delle cose, delle idee e delle culture, a caratterizzare la transizione urbana e sociale, spesso in modo contradditorio, collegando e liberando mondi e persone, e insieme trattenendoli e imprigionandoli, creando nuove opportunità di relazione e insieme imponendo nuovi muri e nuove barriere. Sono infine i luoghi, e forse ancora le città, nella nuova geografia dell’urbano, ad assumere un ruolo decisivo nel tentativo di riconquista di sostenibilità ambientale e sociale, di qualità della vita, di sviluppo delle interazioni e di nuove prossimità, a partire dalle vecchie e nuove reti di resilienza sociale, di protagonismo degli abitanti, di processi di adattamento, evoluzione e auto-organizzazione collettiva.



I WORKSHOP

WORKSHOP 1. OLTRE I CONFINI: VERSO LA REGIONALIZZAZIONE DELL’URBANO

• W1.1 POST-METROPOLI: I PROCESSI DI URBANIZZAZIONE REGIONALE IN ITALIA E NEL MONDO 
I processi di urbanizzazione regionale in corso sono caratterizzati dall’assottigliamento del gradiente di densità tra centro e periferia, dalla progressiva attenuazione dei confini tra città e campagna, dai processi di differenziazione culturale e sociale del territorio suburbano e periferico. Emerge quindi una nuova forma delle città e dell’urbano, una città regione globalizzata ed estesa, ‘densamente reticolare’, ad alta ‘intensità di informazione’, alla quale è possibile fare riferimento anche sviluppando l’importante tradizione italiana di ricerche sulla dispersione urbana e sui sistemi insediativi polinucleari. Il workshop affronterà le seguenti domande di ricerca. Quali sono i processi di trasformazione sociale e spaziale nelle grandi aree urbane delle diverse regioni italiane? Le tradizionali categorie utilizzate per interpretare i caratteri dello sviluppo urbano (densità, agglomerazione, centro/periferia, omogeneità/eterogeneità) sono ancora in grado di afferrare i caratteri distintivi dei recenti processi di urbanizzazione regionale? Le teorie e i paradigmi elaborati in contesti internazionali di ricerca sono capaci di cogliere i processi di trasformazione urbana in Italia? Quali implicazioni di pianificazione urbanistica e di disegno delle politiche, derivano dalla transizione post-metropolitana e dalle trasformazioni dei confini sociali e materiali?

• W1.2 IL PARADIGMA BIO-REGIONALE PER IL PROGETTO DI “RI-TERRITORIALIZZAZIONE” (RE-EMBEDDING) DELL’INSEDIAMENTO UMANO
Le grandi urbanizzazioni contemporanee, frutto della concentrazione di popolazioni, servizi e funzioni, legittime e illegittime, che hanno cementificato nella fase dell’industrializzazione pianure e sistemi vallivi trovano un corrispettivo nello spopolamento delle campagne e delle aree rurali. Questi fenomeni hanno provocato una contrazione e semplificazione dei sistemi insediativi concentrandoli verso le aree di pianura e allentando nello stesso tempo le relazioni storiche con i sistemi territoriali circostanti. Si è assistito a un drastico abbassamento della qualità urbana e della vitalità sociale dell'intero sistema territoriale, con un aumento delle criticità che si concentrano nelle pianure urbanizzate (ad esempio criticità dovute al rischio idraulico). Il progetto bioregionale intende costruire nuovi e complessi equilibri, che sappiano riqualificare e reintegrare le grandi urbanizzazioni nel sistema socio-territoriale di riferimento, affrontando con azioni strategiche la risoluzione delle criticità, verso la gestione dei metabolismi territoriali (ad esempio, attraverso la contabilizzazione dei servizi ecosistemici) e la messa in valore dei patrimoni territoriali. Appare necessario l’utilizzo di approcci al progetto multiscalare e multidisciplinare che sappiano integrare le diverse componenti fondative della bioregione, da quella economica, (riferita al sistema locale territoriale), a quella politica (riferita all’autogoverno dei luoghi di vita e di produzione), a quella ambientale (riferita al territorio come ecosistema territoriale), a quella dell’abitare (riferita all’insieme policentrico di città, borghi e villaggi) in grado di ristabilire in forme nuove le relazioni di lunga durata fra città e campagna, verso forme di equità territoriale e giustizia spaziale.

• W1.3 GOVERNANCE, COORDINAMENTO INTER-ISTITUZIONALE (E NON) E PIANIFICAZIONE COOPERATIVA
Governare il territorio con successo sembra essere la motivazione più robusta che sottende la diffusione di pratiche collaborative tra enti pubblici e tra questi e i privati a tutti i livelli e in tutti i settori. In una fase di governo debole (almeno in diversi scenari europei) e con agende incomplete o scarne, sono le pratiche, anche minute, attive non solo in Italia, che spesso danno senso all'operare amministrativo.
In questo quadro, la sessione esplorerà questi temi partendo dalle seguenti domande:
1) quali tipi di governance stanno emergendo nei territori della contemporaneità?
2) come superare il tradizionale coordinamento inter-istituzionale e con quali agende? La cooperazione tra territori può inoltre essere non istituzionale, non imposta da norme, ma più libera e aperta, legabile alla cooperazione volontaria per definire anche atti di pianificazione e di programmazione sul modello proposto da tempo dall’Unione Europea, cioè una cooperazione di scopo.
3) Quali sono, allora, le possibilità e i limiti della governance in relazione alle forme di diffusione insediativa che stiamo osservando? Quali casi e contesti appaiono più avanzati e quali in affanno? Le forme di razionalità procedurale, che sono un aspetto rilevante della pianificazione urbanistica, ostacolano o incoraggiano i processi in atto?


WORKSHOP 2. MOVIMENTI, FLUSSI, ATTRAVERSAMENTI

• W2.1 NUOVE MOBILITÀ E DIALETTICA TRA LUOGHI E CORRIDOI NELLE CITTÀ E NEI TERRITORI
Per cogliere la nuova fenomenologia delle dislocazioni materiali e virtuali delle persone e delle cose nelle società contemporanee è necessario un cambiamento di paradigma, un mobility turn. Le new mobilities includono spostamenti differenti per traiettoria e oggetto: “le mobilità del riciclaggio del denaro, del commercio di droghe, delle scorie e dei rifiuti, delle infezioni, dei crimini urbani, dei richiedenti asilo, del commercio di armi, del traffico di esseri umani, del commercio di schiavi e del terrorismo urbano”, come ha scritto Urry. Si tratta di un fenomeno complesso nel quale il gioco dei movimenti è intrecciato con un sistema di barriere e contenimenti, “siano essi infrastrutture, ostacoli fisico-geografici, norme e regolamenti, pratiche sociali, politiche, le quali contestano e piegano i movimenti e gli spostamenti nello spazio fisico e sociale”, come ha sostenuto Söderström.
Nelle politiche europee di valorizzazione del cultural heritage e del Sustainable Tourism Programme (2016) emerge inoltre il tema specifico dei nuovi Cammini (religiosi, escursionistici, culturali) lungo i quali nuovi flussi turistici, riscoprono e ridisegnano antichi corridoi di attraversamento del paesaggio europeo e sembrano inverare la dimensione narrativa dei Paesaggi – Passaggi di Claudio Magris. In questo quadro, il workshop discute le nuove forme di mobilità nella dialettica tra luoghi e corridoi in relazione alle strategie di pianificazione in grado di gestire l’incertezza e l’instabilità delle città e dei territori in transizione.

• W2.2 MOVIMENTI DI POPOLAZIONI E (RI)COSTRUZIONE DEI LUOGHI
I movimenti di popolazione caratterizzano in modo prepotente i cambiamenti delle città e delle società contemporanee: una realtà complessa e articolata di spostamenti locali o globali, legittimi e illegittimi, regionali o internazionali, spinti dai bisogni economici o dai pericoli della guerra, dai disastri ambientali o dalla criminalità organizzata, dai cambiamenti climatici o dal semplice desiderio di una vita migliore. Le popolazioni si spostano dalle campagne verso le città e qualche volta il contrario, dal sud verso il nord e spesso viceversa, dai centri verso le periferie o dalle periferie verso nuovi centri.
Movimenti discreti, appartenenti alla vita ordinaria di persone comuni, agiscono come potenti veicoli di trasformazione e di generazione di spazi, tracce insediative informali, spesso spontanee, marginali.
Le ricerche e le politiche hanno cercato di analizzare e governare questi fenomeni, sperimentando nuove definizioni, per coglierne i diversi aspetti: migrancy, dislocation, displacement, expulsion, banishment. Le interpretazioni sono ugualmente differenziate: da una visione degli spostamenti di popolazione come conseguenza crudele del neoliberalismo globale a un'esaltazione della mancanza di regolazione degli spostamenti delle persone come pratica sovversiva, per citare due visioni estreme.
Il workshop si propone quindi da un lato di indagare gli effetti spaziali dei movimenti di popolazione sulle città e sui territori, e il modo in cui traiettorie migratorie si sovrappongono a strutture fisiche e sociali consolidate, talvolta generando e negoziando con esse forme ibride formali/informali dell'abitare; dall’altro le conseguenze che derivano da fenomeni in movimento sul disegno delle politiche urbane e regionali (sia nei luoghi di emigrazione, sia nei luoghi di accoglienza).

• W2.3 OLTRE L’AUTOMOBILE. FORME INNOVATIVE DI MOBILITÀ PER LA RIGENERAZIONE URBANA E TERRITORIALE
Alcune recenti iniziative legislative (rete nazionale ciclovie, strategia aree interne, legge sostegno ai piccoli comuni, linee guida ministeriali sui piani urbani di mobilità sostenibile) indicano la necessità per la comunità scientifica di affrontare criticamente due campi di pratiche e le relative interrelazioni: l’uno riferito alla mobilità extraurbana concepita come progetto di territorio; l’altro alla riorganizzazione della mobilità in ambito urbano, vista come leva di politiche/strategie di innovazione tecnologica e sociale, rigenerazione integrata e sviluppo sostenibile. In questo workshop si intende pertanto discutere proposte e progetti di rigenerazione urbana e territoriale basati su approcci innovativi alla mobilità e ai trasporti, volti a orientare il futuro degli insediamenti verso forme di organizzazione meno dissipatrici di suolo e di energia e quindi più sostenibili e resilienti ai cambiamenti ambientali e socio-economici. Da un lato, il workshop propone di affrontare il tema della mobilità sostenibile alla scala territoriale - percorsi ciclabili, cammini, riuso di ferrovie secondarie, ecc. - come occasione per mettere a punto politiche e progetti per lo sviluppo, l'occupazione e l'inclusione sociale, cercando di ridefinire il ruolo dei diversi attori pubblici e privati, delle istituzioni, delle imprese e dei soggetti collettivi. Dall’altro lato, il workshop pone l’accento sui nuovi modelli di pianificazione integrata e di settore, sulle innovazioni nel campo dei trasporti pubblici e nella gestione dei flussi, sulla affermazione di servizi di shared mobility, sul riuso, smantellamento e riconversione di infrastrutture di trasporto esistenti, sulla rilevanza della mobilità nelle strategie di rigenerazione urbana.


WORKSHOP 3. RITORNO AI LUOGHI: METABOLISMI URBANI E PLACE-MAKING

• W3.1 RESILIENZA, RIGENERAZIONE, CO-EVOLUZIONE DEI SISTEMI URBANI. TEMI, METODI ED ESPERIENZE DI PROGETTO
Il progetto di città e regioni urbane resilienti costituisce – e costituirà in futuro – uno dei campi di innovazione più fertile e rilevante per politiche, strategie ed interventi sulle urbanizzazioni contemporanee, sulle aree interne e sui contesti rurali, in grado di riattivare una relazione co-evolutiva con l’ambiente di riferimento, in una fase nella quale i cambiamenti climatici pongono con urgenza la necessità di intervento. Nel workshop verranno quindi discussi il recupero e l’innovazione di approcci integrati, multidisciplinari e multisettoriali in una visione multiscalare verso la gestione del metabolismo urbano e territoriale (energia, alimentazione, rifiuti, ecc.), verso l’auto-sostenibilità insediativa e l’autogoverno delle comunità. Una grande rilevanza può inoltre assumere la capacità di re-interpretazione dei luoghi della natura e degli spazi pubblici in un costante confronto con pratiche sociali ed economiche con cui tali spazi interagiscono. Malgrado qualche recente segnale di interesse, esiste ancora un significativo ritardo nel campo della pianificazione e della progettazione nell’adozione di strategie e visioni, sia di breve che di medio/lungo termine, che traguardino questi obiettivi. Resilienza e rigenerazione sono inoltre due concetti che, derivati da altri campi disciplinari, si prestano a interpretazioni multiple e non sempre convergenti. La loro declinazione in campo urbanistico e di pianificazione è dunque materia stessa di dibattito sulla capacità di trovare modalità efficaci di applicazione.

• W3.2 NUOVI METABOLISMI URBANI E RELAZIONI SPAZIALI DI (O PER) SERVIZI, WELFARE ED ECONOMIE RELAZIONALI, CIRCOLARI E DELLA RECIPROCITÀ
La transizione degli insediamenti costituisce una opportunità per un radicale ripensamento e per la rigenerazione delle dotazioni territoriali e delle attività di servizio e di scambio economico e sociale, oggi fortemente messe in crisi delle diverse e non sempre lineari fasi della “crescita”. Ciò consente/richiede la creazione di nuove “economie circolari”, di forme di welfare immateriale, capitale sociale ed equità economica, e contemporaneamente sollecita/reclama nuove relazioni spaziali per la creazione di un sistema reticolare di neo-centralità, che ripristini qualità dei luoghi e garantisca spazi di valore alle nuove economie. La domanda di ri-territorializzazione degli insediamenti pone il problema della ricostruzione di modalità appropriate a mettere in valore strutture e patrimoni insediativi plurali e di lunga durata, come “pool genetici” – sociali, fisici, biotici – generativi di forme co-evolutive di sviluppo endogeno. Il paradigma di un nuovo metabolismo urbano e territoriale, colto alla scala regionale, costituisce una possibile cornice di riferimento cui collegare retoriche e strumenti di politiche territoriali, visioni e scenari di ricomposizione spaziale e insediativa policentrica, città metropolitane, strategie e programmi di sviluppo locale ancorati ai valori patrimoniali e alle “coralità produttive” dei territori italiani.

• W3.3 FORME E MODI PER (RI)USARE IL PATRIMONIO COSTRUITO, STORICO E CONTEMPORANEO
Se storicamente l’urbanistica e la pianificazione hanno costruito i loro paradigmi sulla gestione delle dinamiche di crescita urbana, oggi, in un periodo di declino demografico almeno nelle città occidentali, i nuovi orizzonti progettuali sono rivolti verso la rigenerazione e la riqualificazione urbana e ambientale. In questa fase assume quindi un ruolo determinante la ricostruzione dei luoghi, come contesti complessi dell’abitare, dotati di centralità e identità che possano mettere in valore in un progetto complessivo elementi minori e scartati dalle dinamiche contemporanee, come retri, margini e spazi intermedi. La ricostruzione dei luoghi può mettere quindi in relazione i contesti densi, ricchi di patrimoni storici, e le grandi urbanizzazioni senza qualità che gli anni recenti hanno depositato sul palinsesto territoriale di lungo periodo. Emerge pertanto la necessità di restituire un senso contemporaneo al patrimonio costruito, lavorando sullo iato tra la struttura spaziale originaria e il suo significato relazionale attuale. Intervenire sul patrimonio esistente può significare dunque ripensare ad alcune parti del tessuto urbano, discrete e non sempre riconoscibili, talvolta escluse dai bersagli delle politiche e dei progetti urbani, eppure fondamentali e complementari ai processi di sviluppo più forti e più evidenti. Contemporaneamente gli spazi pubblici e le dotazioni costruiti sulla base di standard urbanistici commisurati alla crescita urbana, rappresentano un terreno di lavoro importante e influente, con differenti consistenze e declinazioni spaziali nelle diverse regioni del nostro paese. Ripensarne ruolo, forme e meccanismi di regolazione, a cinquant’anni dal momento in cui sono stati istituiti, è un atto di responsabilità e di prospettiva, che può rafforzare il processo di costruzione e ricostruzione dei luoghi.

I risultati dei lavori della conferenza, saranno come di consueto raccolti negli atti pubblicati dalla Planum Publisher e nella collana dedicata alla SIU dell’editore Donzelli di Roma. Quest’anno sarà inoltre pubblicato un instant booklet che raccoglie le sintesi dei workshop e delle sessioni plenarie per una più rapida diffusione dei contenuti della conferenza.


ABSTRACT DELLA CONFERENZA 
Gli abstract non devono superare le 3.000 battute (spazi inclusi) e devono contenere i seguenti dati:
a. Titolo, autore/i, recapiti, affiliazione, tre parole chiave
b. Indicazione di una prima e di una seconda preferenza rispetto al workshop al quale si vorrebbe partecipare
c. Tesi sostenuta
d. Principali argomentazioni
e. Metodologia/studio di caso/comparazioni, etc. 
f. Esiti attesi.



SCADENZE
Gli abstracts dovranno pervenire entro lunedì 29 gennaio 2018 per la preventiva approvazione al seguente indirizzo e-mail: 
conferenzasiu2018@gmail.com
Il comitato scientifico della SIU darà comunicazione agli interessati dell’accoglimento delle proposte lunedì 26 febbraio 2018 e, successivamente, i coordinatori dei workshop daranno indicazioni di dettaglio sulle modalità di discussione all’interno dei diversi workshop dei contributi inviati.
I papers – di lunghezza non superiore a 20.000 battute (spazi inclusi), oltre a eventuali figure e tabelle – dovranno essere inviati al suddetto indirizzo email entro lunedì 30 aprile 2018
Come sempre, i full paper dei partecipanti in regola con il pagamento della quota di iscrizione alla conferenza saranno pubblicati in un volume con codice ISBN edito dalla Planum Publisher
Inoltre, nell’ambito della Conferenza verranno segnalati i migliori paper di autori under 40 per ciascun workshop.


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