Call for Papers | Webpage English Version
Call for Papers | Download Versione italiana
Call for Papers | Download English version
Nei periodi attraversati dalle crisi economiche e sociali più profonde e laceranti, il territorio e la sua trasformazione hanno assunto un ruolo centrale nei processi di sviluppo: dalle politiche keynesiane per il rilancio dell’economia statunitense, dopo la grande depressione del ’29, fino alla ricostruzione e alla crescita dei quartieri urbani che hanno costituito una delle dorsali dello sviluppo post‐bellico dell’Italia del miracolo economico. Questi fenomeni hanno spesso generato processi di crescita squilibrata, in molti casi a spese del territorio e dei suoi valori, producendo fenomeni talvolta difficilmente reversibili su cui hanno prevalso gli interessi economici e politici, i monopoli e i rapporti di forza che hanno depauperato il territorio in un contesto di pianificazione urbanistica incapace di dare forma all’integrazione delle risorse.
Se la storia conferma la centralità e il ruolo dell’ambiente costruito come motore di processi di crescita, di produzione di ricchezza, di creazione di opportunità, il problema attuale è quello di sostenere forme di sviluppo del territorio con piani e programmi sensibili alle interazioni tra crescita economica, sostenibilità ambientale ed equità sociale: in altre parole tra economia,spazio e società.
Oggi si tratta di capire qual è il significato di crescita per il territorio contemporaneo e le sue pratiche, e come questo tema sia da declinare entro una concezione di sviluppo non necessariamente collegata al ciclo produzione‐consumo, né intesa in termini unicamente quantitativi ed economici. È una sfida che richiede un approccio multidisciplinare, che include prospettive legate alla riformulazione di assetti urbani e sociali, a stili di vita e a forme produttive e insediative, con sensibilità e attenzione anche per prospettive teoriche e pratiche indirizzate verso i principi di una “prosperità senza crescita”.
L’urbanistica deve tornare ad acquisire centralità e autorevolezza nei processi di decisione pubblica nel campo delle trasformazioni: deve essere in grado di innovare e di indirizzare i programmi politici di gestione del territorio, con la consapevolezza che costruire idee per il futuro non può essere una retorica, ma deve costituire un approccio consapevole e competente, in grado di fare uso sapiente ed equilibrato delle risorse ambientali e insediative.
Oggi, sempre di più, crescere non significa attivare processi quantitativi, ma migliorare la qualità dello spazio abitabile senza consumare nuovo suolo, riciclare edifici, territori, paesaggi del degrado e/o dello scarto, rafforzare l’approccio ecologico e improntare i processi di trasformazione ai principi della salvaguardia dei valori e delle risorse da trasmettere al futuro. Valori che divengono anche motivo di coinvolgimento e di partecipazione dei soggetti; e che sono il modo per creare cooperazione attiva tra attori economici del settore privato e pubbliche amministrazioni, nel quadro di nuove forme di governance.
I lavori della conferenza si articoleranno in Incontri Plenari e in Atelier. Gli Incontri plenari sono incontri di discussione cui sono invitati a partecipare studiosi di diverse discipline. Gli Atelier sono i luoghi della discussione. Un coordinatore del direttivo SIU ed un discussant rielaborano alcune questioni emerse dai contributi dei partecipanti, pongono domande e sollevano problemi.
Le principali tematiche che saranno discusse durante la conferenza sono riportate di seguito insieme alla lista dei relativi Coordinatori:
• ATELIER 1
La cura del territorio come forma di sviluppo
Coordina: Roberto Bobbio
La riduzione del rischio, il ripristino di equilibri ambientali autosostenibili, il risarcimento dei paesaggi degradati sono operazioni che possono creare posti di lavoro, stimolare iniziative imprenditoriali, avviare processi di valorizzazione di aree marginali – in generale, produrre nuovo sviluppo? Si sollecita la presentazione di casi di successo e buone pratiche, al fine di individuare modelli credibili e replicabili; progetti inquadrati in piani e politiche che consentano di massimizzare gli effetti e sistematizzare il metodo.
• ATELIER 2
Riduci/Riusa/Ricicla. Nuovi paradigmi del progetto urbanistico?
Coordina: Massimo Angrilli
La regola delle 3R, adottata nelle politiche ecologiche che interessano soprattutto il ciclo dei rifiuti, sembra aver contagiato positivamente l’urbanistica. I recenti progetti per il Parco Olimpico di Londra, il Padiglione tedesco alla 13a Biennale di Venezia, la Mostra Recycle al MAXXI e sempre più spesso le ricerche del nostro settore disciplinare si propongono di indagare le possibilità connesse a queste nuove e non convenzionali pratiche di trasformazione urbana. Lavorando sull’esistente e fondati spesso sull’autorganizzazione e sull’approccio del bricoleur, gli interventi che si ispirano alle 3R si adattano alla situazione con cui si misurano, risolvendo i problemi senza subordinarne la soluzione all’applicazione di modelli precostituiti, ma rielaborando continuamente ciò che offre il contesto ed escogitando sempre nuove possibilità combinatorie e creative. L’Atelier propone di indagare ed approfondire, attraverso l’esame di casi e proposte, le potenzialità per il progetto urbanistico e le prospettive di sviluppo (anche economico) connesse alle pratiche della riduzione degli sprechi e del riusare e riciclare parti di città.
• ATELIER 3
Tutela, gestione e valorizzazione dei beni immobili pubblici
Coordina: Luca Gaeta
Lo Stato e gli enti locali custodiscono un ampio e diversificato patrimonio immobiliare. Spesso mal conosciuto, questo patrimonio nazionale fa parlare di sé nei casi più eclatanti d'incuria (Pompei) e di svendita (le spiagge). Tuttavia questi sono effetti macroscopici della storica carenza di una chiara strategia gestionale perseguita anche attraverso la pianificazione spaziale, così come accade da tempo in altri paesi. Non mancano tanto gli strumenti giuridici e le competenze tecniche, quanto la percezione del patrimonio pubblico come una ricchezza economica, ambientale e culturale dal potenziale inespresso. La frettolosa alienazione per fare cassa è la definitiva rinuncia a ogni gestione efficiente, remunerativa e rispettosa.
• ATELIER 4
Per un diverso progetto urbano: pratiche, progetti e strategie per la trasformazione e la manutenzione del capitale territoriale
Coordina: Elena Marchigiani
La crisi della finanza pubblica e di quella privata impongono di rileggere l'efficacia di modelli di intervento e di partnership pubblico privato. Grandi progetti urbani (anche realizzati ricorrendo al Project Financing) hanno visto le risorse private “assistite” da un rilevante dispiego di fondi pubblici; spesso i loro esiti hanno evidenziato distorsioni, se non addirittura il loro blocco. Inoltre, all'idea di progetto urbano sembra sempre più opportuno associare quella di un progetto capace di tenere insieme trasformazioni di portata più ridotta, che possano garantire, in tempi più brevi e certi, una migliore abitabilità agli spazi delle nostre città. Il riferimento è a manutenzioni ordinarie e straordinarie, a progetti di riqualificazione di spazi stradali, attrezzature, spazi pubblici e verdi, edilizia pubblica da destinare a residenza sociale. L'Atelier intende sviluppare una riflessione critica sia sulle nuove frontiere del rapporto tra pubblico e privato nei progetti di rigenerazione degli spazi della città esistente (concentrandosi in particolare sui più recenti programmi messi in campo dal Governo come il Piano nazionale per le città), sia sulle nuove frontiere di un'azione pubblica “ordinaria”, che anche attraverso “piccole azioni” riesca a rilanciare le economie legate alla riqualificazione e alla manutenzione delle nostre città per riuscire a superare la drastica riduzione delle risorse pubbliche.
• ATELIER 5
Per un diverso ruolo di urbaniste e urbanisti: l’innovazione delle pratiche tra nuove domande sociali ed esperienze internazionali
Coordina: Daniela De Leo
L’Atelier raccoglie contributi su pratiche convenzionali, informali e percorsi di innovazione, che le urbaniste e gli urbanisti italiani stanno elaborando nell’incertezza dei paradigmi e negli interstizi delle alternative di sviluppo disponibili. L’attenzione è posta sulle modifiche delle pratiche e delle competenze che si stanno attivando con riferimento a:
‐ i temi della convivenza, della qualità dello spazio abitabile, del welfare, dell’esclusione, dell’integrazione multiculturale e multietnica;
‐ i campi di azione e intervento sempre più animati da urbaniste (più che urbanisti), che aiutano a riconsiderare pratiche e saperi utili ad attraversare ‘positivamente’ la fase attuale;
‐ gli apprendimenti derivanti dai progetti e dalle ricerche in ambito internazionale, dove verificare le potenzialità del contributo dei planner italiani, esposto al confronto e alle contaminazioni.
• ATELIER 6
Bioregione Urbana: autosostenibilità, comunità locale, economie solidali
Coordina: Daniela Poli
Crisi economica è crisi dell’oikos. Utilizzo indiscriminato delle risorse, consumo di suolo, trasformazioni non landscape sensitive, hanno prodotto elevati costi gestionali con urbanizzazioni senza regole, periferie, metropoli e nebulose urbane in continua crescita. Per l’urbanistica uscire dalla crisi significa riprogettare l’insediamento come una bioregione urbana, policentrica e reticolare, in cui le comunità locali siano implicate nella chiusura tendenziale dei cicli locali delle risorse e nell’individuazione di nuovi equilibri eco‐sistemici col territorio di riferimento (sistema di valle, sistemi montani, aree collinari, entroterra costieri). Più azioni integrate sono necessarie: una rete ecologica che innerva e ridisegna forme urbane ad alta prestazione energetica con equilibri idrogeomorfologici; la definizione certa del confine urbano e la riprogettazione dei margini con l’individuazione di nuove centralità agro urbane; il potenziamento della filiera corta del cibo (patti agroalimentari territoriali, agricoltura urbana, orti periurbani, public procurement), degli ecosystem services; la valorizzazione di economie solidali e di reciprocità. L’Atelier intende discutere attorno a questa tematica, con l’illustrazione di ricerche e casi studio nazionali e internazionali.
• ATELIER 7
Le sfide e le nuove forme dell’urbano: praticare la dimensione della post‐metropoli
Coordina: Domenico Moccia
I processi di urbanizzazione in corso a livello mondiale presentano caratteristiche che li distinguono profondamente da quelli studiati e posti al centro della riflessione teorica dagli studi urbani nel XIX e XX secolo. Essi infatti producono territori e spazi diversi, per forma e funzione, da quelli studiati facendo riferimento prima alla idea di città e poi a quella di metropoli: densità e prossimità, ad esempio, risultano combinarsi con relazioni a distanza sempre più fitte dando luogo a nuove configurazioni socio‐spaziali. La sfida dei cambiamenti climatici richiede la elaborazione di modelli sostenibili di organizzazione metropolitana e induce nuove tendenze di riorganizzazione come processi di trasformazione ecosostenibili. L’urbanistica deve essere in grado di rispondere alle nuove domande che emergono dalla rottura del nesso tra territorio, autorità e piano.
• ATELIER 8
Urbanistica e mobilità: sostenibilità e integrazione
Coordina: Maurizio Tira
L’integrazione tra urbanistica e mobilità, ampiamente nota come esigenza, risolta in diversi modi nella storia e teoricamente in evidenza nell’agenda politica, richiede ulteriori sforzi di ricerca ed esperienze applicative da parte degli urbanisti. Alla scala urbana e di area vasta l’urgenza è la sostenibilità degli spostamenti per far fronte alle sfide ambientali. Alla scala territoriale si aggiungono i problemi posti dal nuovo scenario di sviluppo che impone una riflessione sulla programmazione delle grandi infrastrutture di trasporto. Da qui l’urgenza di recuperare o definire un nuovo approccio alla gestione del tema, nel ridisegno delle città esistenti e nel governo del territorio. L’Atelier si propone di approfondire i numerosi approcci teorici e di presentare casi di studio, sia alla scala urbana che alla scala territoriale.
• ATELIER 9
Spazi pubblici/paesaggi comuni: un progetto per la rigenerazione urbana
Coordina: Michelangelo Russo
Nelle esperienze più avanzate italiane ed europee, la produzione e il disegno dello spazio pubblico, aperto e accessibile, attrattivo e multifunzionale, assume un ruolo centrale e ineludibile per immaginare una nuova qualità dell’abitare nel contemporaneo e per rilanciare l’attrattività delle trasformazioni territoriali. Lo spazio pubblico diviene riferimento stabile nei processi di trasformazione finalizzati alla rigenerazione delle aree abbandonate, degradate e marginali, nella realizzazione delle nuove infrastrutture, nel progetto di housing, nella riqualificazione ambientale e nella valorizzazione paesaggistica. Lo spazio pubblico interessa sempre più la riqualificazione di aree interstiziali, attiva le potenzialità di spazi aperti interclusi, coinvolge aree agricole urbane e luoghi dello scarto, territori incolti, parti di waterfront, drosscapes e brownfields: si tratta di luoghi che mostrano una valenza paesaggistica spiccata o latente, e che in prospettiva consentono la costruzione di nuovi paesaggi comuni, intesi anche come luoghi della socialità e dell’inclusione, della continuità tra reti e spazi, del riequilibrio tra funzioni e polarità urbane: in altri termini costituiscono una componente strategica del progetto di rigenerazione della città.
• ATELIER 10
Città ecologica e nuove domande di resilienza
Coordina: Maria Federica Palestino
La crisi economico finanziaria che stiamo vivendo richiede modelli alternativi di abitabilità ispirati a principi di adattamento e resistenza, di resilienza, intesa nella dimensione di ponte fra scienze naturali e sociali. I temi della sostenibilità ambientale e dell’uso prudente delle risorse hanno indotto azioni quali la realizzazione di nuovi quartieri ecologici, recuperi di spazi aperti resilienti alle risorse naturali, strategie di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, cura del territorio e prevenzione degli effetti di impreviste calamità naturali. La rigenerazione ambientale, la pianificazione di infrastrutture eco‐compatibili, delle smart cities e delle nuove reti intelligenti, la configurazione di progetti di valorizzazione di beni comuni primari come l’acqua o l’energia, richiedono un inquadramento strategico che regoli la distribuzione di costi e benefici sociali, stabilendo priorità e garantendo equità. L’Atelier intende stimolare una riflessione su strumenti, progetti e strategie da mettere in campo per favorire la crescita di una città ecologica per tutti, nonché sui linguaggi e le prefigurazioni progettuali da utilizzare per condividere visioni di futuro, per dialogare con le pratiche di produzione sociale dello spazio pubblico e per rafforzare culture materiali e immateriali altrimenti a rischio di estinzione.
PARTECIPAZIONE ALLA CONFERENZA
Gli abstract non devono superare le 3.000 battute (spazi inclusi) e devono contenere iseguenti elementi:
I. Titolo, autori, atelier di riferimento, parole chiave (in numero di 3);
II. Tesi sostenuta;
III. Campo entro il quale la tesi trova argomentazioni;
IV. Prospettive di lavoro.
Una diversa articolazione sarà motivo di esclusione.
DATE IMPORTANTI
• 11 Febbraio 2013
Gli abstract dovranno pervenire entro l'11 febbraio per la preventiva approvazione al seguente indirizzo di posta elettronica:
siu.conferenza2013@gmail.com
• 28 Febbraio 2013
Il comitato scientifico della SIU darà comunicazione agli interessati dell’accoglimento delle proposte d’intervento;
• 10 Aprile 2012
I contributi finali, di lunghezza non superiore a 20.000 battute (spazi inclusi), oltre a figure e tabelle, dovranno pervenire al suddetto indirizzo entro il 10 aprile.
INFORMAZIONI E CONTATTI
• Call for papers XVI Conferenza Nazionale SIU
• E-mail: siu.conferenza2013@gmail.com
• SIU Website, Sezione 'Contatti'